ott122018
Soggette al medesimo iter normativo, autorizzativo e ispettivo della committenza, nei laboratori e negli stabilimenti dedicati, le aziende del CDMO accostano flessibilità, intesa come capacità di adattare ad hoc tempi e ai processi delle linee produttive e diverse aree di expertise, in forza di una spiccata attitudine all'innovazione ampiamente riconosciuta anche all'estero. Nella gran parte dei casi si tratta di aziende di piccola e media dimensione (PMI), 'patient-oriented', "con alle spalle un forte senso di responsabilità sociale verso i dipendenti e l'ambiente", spiega Giorgio Bruno, presidente Gruppo Produttori Conto Terzi Farmindustria, che conferma anche quella riconosciuta capacità di bilanciare costi ed efficienza che ha permesso alle aziende del comparto da lui rappresentato di sviluppare gli anticorpi contro gli effetti altalenanti dei repentini cambiamenti della domanda farmaceutica.
Grazie a un consolidato know how, alla profonda conoscenza delle esigenze dei pazienti e all'attenzione alla qualità delle risorse umane, queste aziende vantano gli stessi livelli qualitativi e innovativi delle imprese farmaceutiche e la capacità d'intercettare "una domanda mondiale in forte crescita soprattutto in relazione a produzioni di valore aggiunto", rilancia in più riprese Massimo Scaccabarozzi, presidente di Farmindustria.
La predisposizione a innovare, per adeguarsi alle mutate configurazioni dell'industria tradizionale che ha esternalizzato attività cruciali - dalla produzione al controllo qualità fino sempre più frequentemente dalla ricerca e sviluppo - e a competere fino a colmare, come 'sistema', il gap nei confronti della Germania, rafforzando la leadership nell'Unione Europea per valore di produzione (+ 24% il valore della quota sul totale nel periodo che va dal 2010 al 2016), mentre l'andamento del manifatturiero è in calo, spiegano già abbastanza, ma probabilmente altri fattori incidono su questi risultati. C'è un discorso legato al 'capitale di fiducia' essenza stessa del 'sistema impresa' italiano e l'atavica capacità di incrociare relazioni al suo interno per cui realtà più piccole come le start up si relazionano con aziende e gruppi più grandi, come sostiene Ermete Realacci, già parlamentare di lungo corso, oggi presidente di Symbola, Fondazione per le qualità italiane. In questo scenario, si moltiplicano, quindi, le interconnessioni tra start up aziendali, centri di ricerca pubblici e privati e università in un sistema sempre più efficiente nel creare risultati (su 6 terapia avanzate nate in Europa tre sono 'made in Italy'), in cui lo stesso approccio alla ricerca risulta completamente modificato.
A ciò si aggiunge la formula vincente del modello organizzativo del contract development and manufacturing, distintivo di molte PMI; un modello in cui meglio si manifesta quella creatività che solo la tradizione manifatturiera italiana di qualità sa esprimere, alla base della spinta innovativa che caratterizza più comparti produttivi del 'sistema Paese'. Un dato evidenziato in diverse ricerche e rapporti in tema di green economy ed economica circolare (GreenItaly 2017), dai quali emerge il posizionamento incoraggiante - seppur poco acclamato -, di molte realtà produttive italiane per l'abilita acquisita nel trasformare in un volano di sviluppo e competitività le sfide ambientali.
Ormai sentita in quasi tutto il mondo, la questione della salvaguardia dell'ambiente in cui viviamo è complessa ed enorme, come le stesse aziende del CDMO mostrano di aver ben compreso; ma per chi vuole essere della partita è anche un promettente terreno di accreditamento geopolitico, in cui chi arriva prima ipoteca il risultato per diversi anni a venire.
Farmaci, integratori, dispositivi medici, prodotti veterinari e tanto altro. Digita il marchio, il principio attivo o l'azienda del prodotto che stai cercando
Nuove specialità o nuova confezione in commercio, nuovi medicinali equivalenti