ott152015
Questa settimana tutte le novità che proponiamo in questa rubrica riguardano l'americana Food and drug administration. L'Agenzia regolatoria statunitense ha infatti approvato un farmaco (nivolumab)per il trattamento del carcinoma polmonare non a piccole cellule e di un secondo medicinale (aripiprazole lauroxil) per la terapia della schizofrenia.
Nel primo caso si tratta di una molecola che fa parte della categoria dei farmaci che facilitano l'attività del sistema immunitario contro i tumori. Nivolumab (Opdivo), infatti, interviene nei meccanismi biologici in cui è presente la patway Pd-1 (Programmed cell death 1)/Pd-L1 che rende il tumore meno visibile ai sistema immunitario. Bloccandola, Pd-1 l'attività immunitaria può essere potenziata. Secondo quanto riportato dal sito dell'Fda, la sicurezza del farmaco è stata dimostrata per mezzo di uno studio internazionale, randomizzato e aperto su 582 pazienti colpiti da carcinoma polmonare non a piccole cellule. I soggetti inclusi dovevano aver sperimentato almeno una chemioterapia basata sul cisplatino. Gli effetti collaterali segnalati hanno riguardato debolezza, dolori muscoloscheletrici e perdita dell'appetito. L'Fda fa presente che esiste anche la possibilità che la somministrazione inneschi effetti collaterali mediati dal sistema immunitario a carico di organi sani come colon, fegato reni e cervello. La sopravvivenza dei pazienti trattati è aumentata passando da 9,4 mesi, nel caso di pazienti trattati con docetaxel, a 12,2 mesi. In più, nel 19 per cento dei casi, è stato possibile osservare una parziale o totale riduzione della massa tumorale.
Il secondo farmaco approvato dall'Fda è l'aripiprazole lauroxil (Aristada). È stato indicato per il trattamento della schizofrenia negli adulti. Si presenta in forma di liquido iniettabile che va somministrato per via intramuscolare da personale sanitario ogni quattro o sei settimane. L'efficacia del farmaco è stata provata in uno studio clinico durato 12 settimane su una coorte composta da 622 pazienti con malattia in fase acuta. Aripiprazole lauroxil è stato in grado di prolungare la stabilizzazione dei disturbi nei pazienti che hanno ricevuto il farmaco al contrario di quanto osservato, invece, in un gruppo di controllo che ha ricevuto solo il placebo. L'effetto collaterale più importante segnalato ha riguardato l'acatisia.(Farmacista33)
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